Sulle note del magnificat
La Scuola Diocesana per la Formazione Teologica di Base è lieta di presentare l'ultimo capolavoro di Mons. Eugenio Foti:
"SULLE NOTE DEL MAGNIFICAT"
"Ma chi mai potrà vantarsi di conoscerti in tutto e per tutto o Madre di Dio e Madre nostra?
Chi potrà mai pensare di trovare parole che svelino completamente il tuo segreto o Semprevergine?
Chi potrà mai contare in modo definitivo le meraviglie che Dio ha operato in te o Tuttasanta?..."
PRESENTAZIONE
Vibrazioni del cuore, maturità teologica, pennellate di poesia: il volume dell'esimio professore Eugenio Foti - che qui volentieri si presenta trasmette questo vortice di sensazioni che tanto bene procurano all'anima.
L'autore: presbitero dell' Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, già docente di Mariologia ed Escatologia presso l'Istituto Teologico "San Tommaso" di Messina, Direttore dell'Istituto Superiore "Santa Maria della Lettera" della stessa città, oggi Rettore della storica chiesa peloritana di "Santa Maria di Portosalvo dei Marinai", Monsignor Eugenio Foti è autore di altri volumi di approfondimento teologico (sotto ricordati) ed incantevole predicatore della Parola di Dio.
L'opera: Sulle note del Magnificat è un commentarius, articolato e sostanziato, del Cantico della Vergine contenuto nel Vangelo secondo Luca; l'ampia riflessione di Foti si pone in linea di continuità con i tanti commenti del testo evangelico che, in ogni epoca, hanno visto impegnati Padri e Autori cristiani, non solo cattolici. Nella Chiesa del post-concilio, che guarda con fiducia al movimento ecumenico e, finalmente libera da pregiudizi storici, non disprezza il buono che trova nel confronto interconfessionale (cfr. Unitatis Redintegratio, 21 Novembre 1964, nn. 5 e 10), come non ricordare il Commento al Magnificat del riformatore Lutero (1483-1546), con i suoi affondi esegetici e la profondità di pensiero.
Candido nella forma e rigoroso nella struttura e nel metodo di investigazione teologica, il testo di Foti muove da un luminoso orizzonte trinitario, pasquale ed ecclesiale, e nella contemplazione del mistero di Maria, «satellite» del mistero di Cristo, diventa ricerca di senso, pellegrinaggio di fede, florilegio di delicati pensieri: «Risplendente della gloria del Risorto, la Chiesa sua sposa contempla Maria nei cieli accanto al Figlio e, sempre intenta a comprenderne il mistero, sollecita risposte. Con stupore scopre se stessa».
Traendo spunto dal corredo iconografico della chiesa di "Santa Maria di Portosalvo dei Marinai", come Paolo nell'areopago di Atene alla vista del "dio ignoto" (At 17,22 28), Foti svela i significati biblici e teologici delle immagini sacre, ricordando quanto sia utile, oggi come ieri, recuperare la "teologia della bellezza" che si esprime attraverso le opere dell'ingegno artistico-figurativo dei cristiani che, generando ammirazione, rimanda alla Bellezza prima, al Creatore, che ha fatto "buone e belle" tutte le cose: "Kui eldev ó Beoç ön kakóv (e Dio vide che era cosa buona/bella)"
(cfr. Gen 1,4ss.).